Serpentiniti, clorititi, anfiboliti, calcescisti, micascisti e gneiss… incisioni rupestri e supporto litico: un interessante contributo sul blog di Francesco Prinetti (www.andarpersassi.it) sul rapporto tra il segno inciso e il tipo di pietra che lo ospita.
Rocce e incisioni rupestri
di Francesco Prinetti – 4 dicembre 2013
Poche tracce umane sono sfuggenti come le incisioni rupestri. Chi le fa non lascia DNA, ha garantito l’anonimato. Il supporto è eterno su scala umana, le età vengono appiattite e risultano indistinguibili. La loro diffusione è universale ma nel dettaglio imprevedibile. I segni sono semplici ed enigmatici, difficile ricondurli ad uno stile o ad un’epoca, impossibile legarli ad una funzione sociale o ad uno scopo razionale…
Leggi l’articolo completo su Andar per Sassi, geologia e geoturismo in Valle d’Aosta.
L’autore: Francesco Prinetti
Nato a Torino nel 1948, laureato alla locale Università nel 1973, ha tre figli già grandi per cui può permettersi di andare a spasso per i monti e scrivere itinerari geologici.
Nel 1991, a congresso con altri 130 “saggi” del mondo intero, ha firmato la Carta di Digne per la Protezione del Patrimonio Geologico, pietra miliare dell’ambientalismo scientifico mondiale e modello di tutte le attuali attività di geoturismo e di gestione di aree protette ad indirizzo geologico (il testo e gli atti congressuali sono conservati anche presso la biblioteca del Museo Regionale di Scienze Naturali a Saint Pierre).
Membro della Società Geologica Italiana e, fin dalla fondazione, della Associazione nazionale Geologia e Turismo, ha partecipato a varie pubblicazioni, in particolare guide turistiche e periodici scientifici. Recentemente ha pubblicato il libro Andar per Sassi (Musumeci ed., 250 p., 20 euro) nel quale ogni curioso del mondo minerale, principiante o già esperto, può trovare qualche motivo d’interesse.
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