Le incisioni rupestri di Chenal e La Barma (AO) e i percorsi della pietra verde, tra Piemonte occidentale, Valle d’Aosta e Bretagna. Abstract della comunicazione di A. ARCÀ, D. DAUDRY, A.E. FOSSATI, L. RAITERI al XIVe COLLOQUE INTERNATIONAL SUR LES ALPES DANS L’ANTIQUITÉ (ÉVOLÈNE VS, 2-4 OCTOBRE 2015)
XIVe COLLOQUE INTERNATIONAL SUR LES ALPES DANS L’ANTIQUITÉ
(ÉVOLÈNE VS, 2-4 OCTOBRE 2015)
Archeologia del movimento, circulation des hommes et des biens dans les Alpes
Le incisioni rupestri di Chenal e La Barma (AO)
e i percorsi della pietra verde,
tra Piemonte occidentale, Valle d’Aosta e Bretagna
A. ARCÀ, D. DAUDRY, A.E. FOSSATI, L. RAITERI
ABSTRACT. Le figure incise del riparo di Chenal a Montjovet (ARCÀ, DAUDRY, FOSSATI, MORELLO, RAITERI 2014) e del riparo di La Barma in Valtournenche (ANATI et al. 1974) non hanno confronti nell’arte rupestre alpina. Se però si analizza la tabella di classificazione dell’arte megalitica bretone elaborata da Elizabeth Shee Twohigh (1981), si può notare un evidente apparentamento in quattro categorie su undici: motivi “ad U”, “a giogo”, “a scudo” (cosiddetto idole-écusson) e serpentiformi; a questi si aggiungono i quadrangoli apicati. Alcuni di questi motivi sono presenti anche al di fuori dell’area armoricana: le figure “a scudo” dei menhir di Massy e di Saint-Micaud in Borgogna, i personaggi piumati sui massi nell’area di Milly-la-Forêt e il rostro apicale dell’allineamento di Yverdon (CH).
Il verdetto cronologico è inaspettato: i reperti iconici più antichi di Chenal risalgono alla metà del V millennio a.C.; si tratta delle figure incise post-paleolitiche più antiche di tutto l’arco alpino, coeve alla cultura di Neolitico Medio caratterizzata dalle sepolture a cista litica tipo Chamblandes, ben diffusa in Valle d’Aosta, e anche a Montjovet.
Il percorso iconografico non è l’unica via che unisce arco alpino e Bretagna: le grandi asce non utilitarie in giadeitite e affini vedono a sud la loro fonte di estrazione negli affioramenti primari delle Alpi occidentali (PÉTREQUIN et al. 2005, 2007, 2011) e a nord ovest il loro utilizzo rituale/ostentativo nelle sepolture principesche del Morbihan. È evidente la necessità di un itinerario di collegamento.
La stessa Valle d’Aosta, anche vicino a Chenal, compare come areale di affioramenti primari di giadeiti e eclogiti nelle relazioni di inizio ’900 del Regio Comitato Geologico (FRANCHI 1900). Vanno altresì considerate l’ofiolite di Zermatt-Saas in Valtournenche, il nucleo sbozzato di gneiss epidoti in Valpelline (PÉTREQUIN et al. 2005), le nove asce in pietra levigata dal territorio Valdostano, il rinvenimento vicino al colle del Teodulo – che unisce Zermatt con la Valtournenche, dove è presente il riparo di La Barma – di una lunga ascia in eclogite tipo Saint-Michel. La riconsiderazione delle superfici della prima roccia di Chenal (ANATI, DAUDRY 1971) e del cosiddetto mascherone di La Barma suggerisce la presenza di figure di lame lunghe in pietra immanicate: un coacervo di asce nel primo caso (confronti con la stele 11 di Mané Kerioned), e confronti con la stele di Mané-er-Hroek nel secondo.
Alla luce di ciò il territorio valdostano può assumere il ruolo di protagonista nella movimentazione neolitica a largo raggio dei manufatti e degli abbozzi in giada e affini, che vedrebbe proprio nelle asce inegalitarie uno strumento unificante per la circolazione dei beni e per gli scambi di rango e di prestigio dell’intera Europa occidentale.
Si può ipotizzare una stretta relazione con i percorsi di viabilità, per i quali Montjovet, aggirando le sottostanti gole della Dora, è chiave di passaggio e punto strategico per il controllo delle comunicazioni tra pianura padana nord-occidentale e media valle d’Aosta.
- Andrea Arcà
Università di Pisa – Dottorato in Scienze dell’Antichità e Archeologia;
cooperativa archeologica Le Orme dell’Uomo (Valcamonica) - Damien Daudry
Va.P.A. – Société Valdôtaine de Préhistoire et d’Archéologie
- Angelo Eugenio Fossati
Università Cattolica del S. Cuore – Dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell’Arte, Milano;
cooperativa archeologica Le Orme dell’Uomo (Valcamonica) - Luca Raiteri
Regione Autonoma Valle d’Aosta – Dipartimento Soprintendenza per i beni e le attività culturali, Ufficio beni archeologici